Morte di una stella in diretta
Osservare la morte di una stella in diretta è un evento estremamente raro. Ne sono state osservate diverse nel corso degli anni, ma per la prima volta è stata osservato un evento fino ad ora solamente ipotizzato.
Sappiamo che quando una stella simile al nostro Sole muore si espande, fino a inghiottire i pianeti del suo Sistema Solare. In passato erano state osservate le conseguenze di tale fenomeno, ma per la prima volta è stato possibile osservare una stella morente nel momento esatto in cui inghiottisce un suo pianeta.
Morte di una stella: cosa succede
Le stelle hanno un loro ciclo vitale, che dura miliardi di anni. Al termine del loro ciclo vitale esse muoiono, espandendosi o esplodendo, diventando così delle giganti rosse. Dopodiché collassano su loro stesse, diventando delle nane bianche, fino a esaurire tutto il combustibile.
Se parliamo di una stella simile al nostro Sole, come quella osservata nell’evento in questione, questa si espande fino a 100 o 1000 volte rispetto alla dimensione originale.
Nel caso specifico del Sole, quando questo morirà, inghiottirà sicuramente Mercurio, Venere e la Terra. Le stelle di queste dimensioni, infatti, solitamente arrivano a inghiottire i pianeti interni del loro Sistema Solare, prima di rimpicciolirsi e diventare una stella morta.
I pianeti esterni non finiranno inghiottiti, ma gli effetti dell’esplosione e della morte della loro stella saranno comunque devastanti.
L’osservazione in diretta della morte di una stella
Ad osservare per la prima volta il fenomeno della morte di una stella, e di come questa inghiotte uno dei suoi pianeti, sono stati un gruppo di astronomi grazie al GSAOI (Gemini South Adaptive Optics Imager), del telescopio Gemini South, gestito dalla NSF.
L’evento ha interessato una stella della Via Lattea, e il suo Sistema Solare, che si trova a circa 13.000 anni luce da noi.
La stella che inghiotte il pianeta
L’evento osservato è durato circa 100 giorni e gli astronomi hanno potuto analizzare le caratteristiche della luce, il materiale espulso, la massa della stella e la massa del pianeta inghiottito.
L’esplosione, come riferito dagli astronomi, è durata a lungo ed ha emesso poca energia.
I dati raccolto dagli astronomi hanno così evidenziato che il materiale espulso era pari a circa 33 masse terrestri di idrogeno e a 0.33 masse terrestri di polvere.
La massa della stella, invece, era più o meno quanto quella del nostro Sole, probabilmente tra 0,8 e 1,5 volte la massa del Sole. La massa del pianeta inghiottito, invece, era tra 1 e 10 volte quella del pianeta Giove.
Altre osservazioni sull’evento
Cosa è successo durante la morte di una stella osservata?
La stella aveva finito di fondere l’idrogeno contenuto nel suo nucleo interno e ha iniziato a fondere lo strato eterno. Ciò provoca la sua espansione e diventa una gigante rossa. È ciò che si è osservato in questo caso. Altre volte è stata osservata la morte di una stella, ma mai si era osservata la distruzione di un pianeta durante questo processo.
Nel momento in cui la stella inghiotte il pianeta si può osservare una straordinaria e bellissima esplosione di energia. Certo non è una buona notizia per il pianeta. Ma il pianeta aveva già subito danni irreversibili nei giorni precedenti, quando la sua stella aveva iniziato a ingigantirsi.
Per gli astronomi non è stato facile distinguere il fenomeno di una stella che inghiotte un pianeta con altri fenomeni, come i brillamenti solari o le espulsioni di massa coronale. Il telescopio Gemini South è uno dei pochi al mondo in grado di registrare un evento di questo tipo. Esso ha infatti un grandissimo potere risolutivo in grado di contrastare gli effetti delle turbolenze.