La Nebulosa Elica ha delle particolari conformazioni che la rendono straordinariamente bella e che le hanno conferito il soprannome di Occhio di Dio. In realtà quella che appare come una bellissima nebulosa colorata come l’iride di un occhio umano è il risultato di una stella morente.

La fotografia mostrata dalla NASA

Le immagini che ritraggono la Nebulosa Elica lasciano il fiato e attraggono la curiosità di molti, astronomi e non. Uno in particolare è una foto che la NASA ha mostrato sui suoi canali social di recente, ma che risale a uno scatto fatto nel 2020.

La fotografia in questione è stata possibile grazie al contributo di diverse strumentazioni, di proprietà della NASA, dell’ESA e della Caltech, che utilizzano raggi X, raggi ultravioletti e raggi ottici.

In particolar modo la foto è la combinazione di dati a infrarossi raccolti con il telescopio spaziale Spitzer della NASA e di dati a luce ottica raccolti dal telescopio spaziale Hubble. In parole povere, Spitzer cattura le sfumature di rosso e di verde e Hubble le sfumature di arancione e di blu.

Ci sono anche i dati raccolti dal Galaxy Evolution Explorer della NASA con la luce ultravioletta, che cattura il colore ciano, e quelli dei raggi X di Chandra, che appiano come puntini bianchi nelle immagini della Nebulosa Elica.

Nebulosa Elica: una luce che squarcia il cielo

I colori che caratterizzano la Nebulosa Elica ricordano le sfumature dell’iride umano, di una bellezza ultraterrena, per questo è stata chiamata l’Occhio di Dio.

Le immagini mostrano una bellezza che lascia davvero senza fiato, ma anche gli astronomi rimangono senza fiato a guardarla. Grazie alle immagini dell’Occhio di Dio, infatti, possiamo apprendere molto su quelle che succede dopo la morte di una stella.

La luce che squarcia il cielo nelle immagini che vediamo della Nebulosa Elica, infatti, non è altro che la morte di una stella.

Caratteristiche dell’occhio di Dio

La Nebulosa Elica è una Nebulosa Planetaria situata nella Costellazione dell’Acquario, a circa 650 anni luce da noi.

Il nome scientifico è NGC 7293, è anche conosciuta come C 63, Nebulosa Helix o, per lo meno a partire dal 2003, Occhio di Dio, dopo che le immagini con i suoi colori hanno iniziato a circolare.

La Nebulosa Elica è una delle nebulose planetarie più vicine a noi. Essa è stata scoperta nel 1824 da Karl Ludwing Harding. La Nebulosa ha un diametro angolare di circa 0,5° e una dimensione di 2,5 anni luce.

Si stima che essa abbia 10 600 anni e che si stia espandendo a una velocità di 31 km/s.

Nebulosa Planetaria

Come detto, la Nebulosa Elica è un Nebulosa Planetaria. Con Nebulosa Planetaria si intende nubi di gas ionizzato, che circondano ciò che rimane di una stella di piccola massa, come una nana bianca.

La formazione di questo tipo di nebulosa, infatti, è correlato alla fine della stella che troviamo al centro di essa.

Questo tipo di nebulosa non contiene pianeti, ma solo gas incandescenti, i quali sono il risultato dell’esplosione della stella. Queste formazioni hanno una durata di poche decine di migliaia di anni. Un tempo relativamente breve in termini stellari.

Quando una stella di piccola massa termina la propria vita essa si trasforma in una nana bianca, il cui bagliore è incredibilmente intenso. Durante questi ultimi migliaia di anni della sua vita, la stella emette un gas che appare fluorescente.

Le nebulose che si formano sono estremamente belle e variegate. La Nebulosa Elica è una delle più belle e peculiari.

La Nebulosa Elica e il Sistema Solare

La stella che ha creato la Nebulosa Elica è esattamente come il nostro Sole. Anche se può sembrare terrificante, anche il nostro Sole morirà, ma questo succederà tra circa 5 miliardi di anni.

Quando il Sole morirà succederà esattamente ciò che è successo alla Stella nell’Occhio di Dio, dando vita a una Nebulosa Planetaria.