Quaoar: il pianeta con gli anelli impossibili
Quaoar è un piccolo pianeta nano del Sistema Solare, che orbita ai confini dello stesso. Esso è stato definito un piccolo Saturno, per la presenza degli anelli. Ma sono proprio gli anelli ad aver sorpreso astronomi e studiosi di tutto il mondo. Gli anelli di Quaoar ribaltano le teorie formulate fino ad ora secondo le quali gli anelli del piccolo Saturno sarebbero impossibili.
Quaoar: il piccolo Saturno ai confini del Sistema Solare
50000 Quaoar (questo è il suo nome completo) è un piccolo pianeta nano, che orbita ai confini del Sistema Solare insieme agli altri pianeti nani.
Esso è stato scoperto nel 2002 ed è stato da subito ribattezzato il piccolo Saturno, per la presenza degli anelli. Tuttavia, gli anelli di Quaoar si trovano a una distanza tale ritenuta, fino ad ora, impossibile.
Il pianeta fa parte di un insieme di piccoli mondi nani ai confini del Sistema Solare definiti Tno (Oggetti Trans Nettuniani), all’interno della fascia di Kuiper, oltre l’orbita di Nettuno. Fanno parte dello stesso insieme anche Plutone ed Eris e se ne conoscono circa 3000.
Quaoar ha un raggio stimato di circa 555 chilometri e la sua orbita intorno al Sole è circa 44 volte la distanza tra il Sole a la Terra.
La scoperta degli anelli impossibili
Come detto, Quaoar è stato scoperto nel 2002, precisamente il 4 giugno del 2002. Nonostante fosse conosciuto già da diverso tempo, il piccolo pianeta nano non aveva destato molta curiosità fino a pochi anni fa.
Sono state le osservazioni avvenute tra il 2018 e il 2021, infatti, a far emergere i suoi anelli impossibili. Le osservazioni fanno parte della missione Cheops, dell’ESA.
È stato nel giugno del 2020 che la missione si è concentrata su questa zona del Sistema Solare, notando qualcosa di insolito negli anelli del piccolo Saturno.
In particolar modo sono stati i rilevamenti di un satellite in orbita eliosincrona, 700 chilometri dalla superficie della Terra, che ha rilevato l’anomalia. Per osservare al meglio gli anelli impossibili di Quaoar, il satellite ha sfruttato la tecnica dell’occultazione stellare. Questa tecnica permette di osservare i pianeti distanti con maggiore esattezza, circa le loro dimensioni e le loro peculiarità.
Quaoar e i suoi anelli
Quaoar non è l’unico pianeta nano con degli anelli. Ci sono altri due piccoli Saturno, infatti, che orbitano anch’essi nella fascia di Kuiper: Chariklo e Haumea. Tuttavia, fino ad ora, esso è l’unico pianeta che ha mostrato queste curiose caratteristiche.
Gli anelli di Quaoar si trovano a una distanza pari a sette volte il raggio del planetoide. Si tratta di una distanza doppia a quello che è definito il limite di Roche, ovvero il limite massimo oltre il quale gli anelli non sono in grado di sopravvivere. I detriti che formano l’anello, in pratica, dovrebbero disperdersi nello spazio, ma così non è per il piccolo pianeta nano.
“Secondo questi dati, la nozione classica che gli anelli densi sopravvivono solo all’interno del limite di Roche di un corpo planetario deve essere completamente rivista”, commenta uno degli autori dello studio sull’anello impossibile di Quaoar, Giovanni Bruno dell’Inaf.
Secondo la legge dell’astrofisica ogni oggetto celeste ha un limite entro il quale un altro oggetto celeste in avvicinamento sarà ridotto in pezzi. Entro il limite di Roche i detriti formano gli anelli come quelli che vediamo intorno al pianeta Saturno. Ma se superano quel limite i detriti sono destinati ad aggregarsi formando una luna.
Sebbene i ricercatori ancora non hanno una risposta precisa su come sia possibile che gli anelli di Quaoar si trovano a quella distanza, hanno già iniziato a formulare alcune ipotesi. Una di queste è determinata dalle rigide temperature del pianeta, le quali potrebbero impedire ai detriti ghiacciati di aggregarsi insieme.