Il megatsunami che devastò Marte

Il megatsunami che devastò Marte

Si presume che in passato Marte fosse il gemello della Terra. Molto simile ad essa, aveva acqua liquida che scorreva sulla superficie, in fiumi, laghi, mari e oceani. Aveva anche un’atmosfera che avrebbe potuto rendere l’aria respirabile e, forse, flora e fauna prosperavano su di essa così come sul nostro pianeta. Si fanno sempre nuove scoperte, per mettere in luce quello che potrebbe essere stato il passato del pianeta rosse. Una delle domande persistenti è: cosa è successo al pianeta, per renderlo oggi un arido deserto? Oggi scopriremo qualcosa di più sulla cometa che è precipitata su Marte e sul megatsunami generato che devastò il pianeta.

L’asteroide che colpì Marte e causò un megatsunami

Sappiamo che 66 milioni di anni fa un asteroide colpì il pianeta Terra, spazzando via il 75% delle specie viventi. È l’asteroide che causò l’estinzione dei dinosauri.

Asteroide
Asteroide

Il pianeta riuscì a sopravvivere e la vita, pian piano, ricominciò a prosperare su di esso. Forse gli altri pianeti furono meno fortunati.

Una teoria di alcuni anni fa afferma che qualcosa di simili potrebbe essere successo anche su Marte. Secondo gli esperti ciò sarebbe successo 3,4 miliardi di anni fa.

È stato anche individuato il possibile luogo dell’impatto e sarebbe proprio all’interno di un oceano. Ciò ha dato origine alla teoria che un megatsunami sopraggiunse, in conseguenza all’impatto con l’asteroide, distruggendo ogni cosa sul pianeta.

Il luogo dell’impatto

Non è la prima volta che qualcuno afferma di aver individuato il luogo dell’impatto dell’asteroide che colpì Marte. Questa volta, però, sembra che siamo davvero molto vicini alla verità.

Marte
Marte

Secondo una ricerca pubblicata su Scientific Reports, condotta da Alexis Rodriguez, il luogo dell’impatto sarebbe il cratere che oggi è conosciuto con il nome di Pohl, in onore dello scrittore fantascientifico Frederik Pohl.

Il cratere Pohl si trova sulle grandi pianure settentrionali, a ridosso del Polo Nord, in un luogo dove si presume un tempo ci fosse un grande oceano, molto simile al nostro attuale Mar Glaciale Artico.

Secondo i calcoli il cratere Pohl all’epoca si trovava a circa 120 metri al di sotto del livello del mare. Oggi il cratere è ben visibile, con un diametro di 111 km.

Ci furono due megatsunami?

Sebbene un asteroide in grado di lasciare un segno così grande sia in grado, da solo, di cancellare completamente la vita sul pianeta, secondo altre teorie i megatsunami furono due.

Il megatsunami che devastò Marte
Il megatsunami che devastò Marte

Ci furono, quindi, due asteroidi che si schiantarono su Marte. Secondo la teoria del doppio megatsunami i due impatti avvennero a distanza di molti anni l’uno dall’altro. Il primo megatsunami ricoprì d’acqua un’area di 800.000 km quadrati. Mentre il secondo ricoprì un’area del pianeta di circa 1 milioni di km quadrati.

Secondo un ulteriore studio il secondo megatsunami partì da quello che oggi è conosciuto come il cratere Lomonosov, anch’esso nelle pianure settentrionali a ridosso del Polo Nord e con un diametro di circa 120 km.

Un’altra osservazione interessante è anche il fatto che i due crateri hanno più o meno le stesse dimensioni del cratere Chicxulub. Quest’ultimo è il cratere che si trova sotto il Golfo del Messico, causato dall’asteroide che colpì la Terra e che causò l’estinzione dei dinosauri.

La ricerca di Alexis Rodriguez

Perché la ricerca di Alexis Rodriguez è più attendibile degli studi precedenti?

Il team di Rodriguez ha osservato la Chryse Planitia e il grande canale Maja Valles, il quale si presume sia stato scavato da un’alluvione.

Tuttavia, la terra non mostrava le caratteristiche tipiche delle alluvioni. La zona era cosparsa di massi e rocce. Secondo i ricercatori è stato il megatsunami a portarle fino a lì.

La Chryse Planitia si trova a 900 km dal cratere Pohl. Tuttavia, le simulazioni al computer hanno mostrato come l’impatto di un asteroide di circa 10 km di diametro potrebbe generare un megatsunami capace di giungere fino a quella distanza.

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