Starlink, lanciati altri 52 satelliti che si uniscono agli oltre tremila già in orbita. Un successo per la SpaceX di Elon Musk.

Accesso ad internet assicurato grazie a Starlink

La SpaceX ha spedito in orbita altri 52 satelliti per l’accesso alla rete internet in banda larga ideata da Elon Musk. Sono stati lanciati dalla base di Cape Canaveral in Florida e si aggiungono agli oltre tremila già lanciati in orbita.

Dopo aver lasciato il modulo con i satelliti il razzo è rientrato con successo sulla terra atterrando sulla nave “A shortfall of Gravitas” che si trova sull’Oceano Atlantico.

A questi satelliti a breve ne verranno aggiunti altri 12000. La compagnia ha fatto richiesta per l’autorizzazione di altri 30000 satelliti. Il lancio del Falcon9 è la 21esima missione della compagnia di Musk nel 2022. Si tratta inoltre del 35esimo volo orbitale che il razzo ha compiuto nell’anno.

Una novità ha viaggiato insieme ai satelliti

In questa missione c’era un “passeggero” particolare in compagnia dei satelliti. Si tratta di un veicolo progettato dalla Spaceflight. Il suo compito è trasferire i satelliti e altri carichi ad un’orbita più alta e un’ottimizzazione della comunicazione a banda larga per Boeing. La sua mission è garantire una connettività rapida e sicura agli utenti del Governo degli Stati Uniti e a quelli commerciali.

Questo veicolo della Spaceflight è stato rilasciato per primo ad un’altitudine di 310 km. Dovrà eseguire tutta una serie di accensioni per raggiungere l’orbita circolare a circa 1000 km sopra il nostro Pianeta. Raggiunto questo punto potrà iniziare la sua vera missione di sperimentazione.

Cosa sono e come funzionano gli Starlink

Se la notte avete alzato lo sguardo al cielo e avete notato un trenino di lucine allora vi siete imbattuti nei satelliti Starlink. Servono per consentire l’accesso ad internet a banda larga ad alta velocità e bassa latenza sia per scopi scientifici che civili.

Il primo lancio di prova avvenne nel Febbraio del 2018, successivamente ci fu quello ufficiale nel Maggio del 2019 che portò in orbita 60 satelliti. Si tratta di strumenti che pesano 220 kg posti nell’orbita terrestre bassa. Questo assicura di raggiungere una velocità nettamente superiore a quella via cavo e molto più stabile, oltre che raggiungere anche le aree attualmente non coperte.

Ogni satellite è dotato di antenne, questo gli consente di raggiungere ogni punto del nostro pianeta senza difficoltà. Ognuno è dotato di 4 antenne rivolte verso la Terra e trasmettono un segnale nelle di frequenza Ku, V e Ka. La velocità di connessione che l’utente finale riceverà sarà di 610 Mbit/s.

Darà la possibilità a tutti, anche chi vive in aree rurali, di avere internet veloce per lavorare, giocare, guardare la tv streaming e studiare. Un servizio che si può utilizzare anche in viaggio in qualsiasi mezzo terrestre, aereo o marittimo.

Entro la metà del decennio potrebbero esserci in tutto il pianeta 1 milione di stazioni. I satelliti comunicano tra di loro tramite collegamento laser.

Altre compagnie stanno preparando i loro satelliti

Non solo Musk ma si sono aggiunti alla costruzione di satelliti anche Kuiper di Amazon e la OneWeb. La domanda da porci è questa: cosa succederà poi con i detriti spaziali e le collisioni? Per non parlare poi dell’inquinamento luminoso dovuto alla riflettenza di questi oggetti che interferiscono con l’attività osservativa degli astronomi.

C’è da dire che SpaceX per questi problemi si sta impegnando insieme alla comunità astronomica per trovare delle soluzioni. Probabilmente in un futuro prossimo non avremo molta possibilità di ammirare un vero cielo stellato con tutti questi satelliti a coprirlo.