Il Lunar Gateway è un avamposto umano in fase di realizzazione. Orbiterà intorno alla luna e fungerà come punto di appoggio per scendere sulla superficie lunare e per l’esplorazione dello spazio profondo.

“Il Gateway è una componente vitale del programma Artemis della NASA, fungerà da avamposto polivalente in orbita lunare e fornirà il supporto essenziale per il ritorno umano a lungo termine sulla superficie lunare. Inoltre, fungerà da punto di posta per l’esplorazione dello spazio profondo.

La NASA sta collaborando con partner commerciali internazionali per stabilire il Gateway”, dal sito della NASA.

Lunar Gateway: il nome

Lunar Gateway dovrebbe essere il nome ufficiale della prossima stazione spaziale internazionale che, questa volta, non orbiterà intorno alla Terra, ma intorno alla Luna.

Il nome è letteralmente Portale Lunare, perché esso fungerà come un portale, una stazione di riposo prima di scendere sulla superficie lunare o prima di addentrarsi nello spazio profondo, verso Marte, ad esempio.

Precedentemente era stato denominato DSG, Deep Space Gateway, ovvero Passaggio per lo Spazio Profondo. In entrambi i casi se ne evince la funzione già dal nome.

Ma esso fungerà anche da spazio polivalente e da laboratorio, andando a sostituire la ISS e incorporando, quindi, anche tutte le attività che ora vengono svolte su di essa.

Una nuova stazione internazionale

Rimane la voglia di una collaborazione internazionale al livello di esplorazione spaziale. E infatti, il Lunar Gateway è pensato come una nuova stazione spaziale internazionale.

Essa è stata pianificata da NASA (USA), ESA (Europa), JAXA (Giappone) e Roscosmos (Russia), anche se non siamo sicuri che quest’ultima abbia intenzione di portare avanti la collaborazione.

Alle agenzie spaziali governative sopraelencate si aggiungono diverse agenzie e aziende private.

Componenti del Lunar Gateway

Dobbiamo andare ad assemblare una nuova stazione spaziale internazionale. Come è successo per la ISS si partirà da un determinato numero di elementi, componenti e moduli, i quali con il tempo potrebbero aumentare e modificarsi.

Al momento sappiamo dell’esistenza dei seguenti componenti:

• PPE (Power and Propulsion Element). È il primo modulo della stazione e il suo compito sarà quello di fornire energia elettrica, accumulata attraverso i pannelli fotovoltaici, e di fornire propulsione ionica.
• ESPRIT (European System Providing Refuelling, Infrastructure and Telecommunications). È il modulo che immagazzinerà i carburanti, fornirà le comunicazioni con la Terra e fungerà il punto di attracco per le capsule con i carichi. È stato progettato in Europa, da Italia e Francia.
• HALO (Habitation and Logistics Outpost). È il primo modulo abitativo.
• I-HAB (International Habitation Module). È un modulo abitativo aggiuntivo, che coesiste con HALO, oltre ad essere il punto di attracco per le navette spaziali con equipaggio umano.
• S. HAB. È il terzo e ultimo (per il momento) modulo abitativo. I tre moduli abitativi insieme creano uno spazio di 125 metri quadri, con zone notte, cucina, esercizio fisico, ecc.
• Gateway Logistics Modules. Sono diversi moduli di rifornimento, il cui compito è quello di arrivare a una capacità totale di 7,6 tonnellate di carico.
• Gateway Airlock Module. È l’airlock per eventuali passeggiate spaziali.

Programma

Per il momento è stato deciso solamente il primo lancio dei moduli, il quale avverrà con un Falcon Heavy, nel novembre del 2024 e porterà in orbita lunare due moduli integrati precedentemente a Terra: il PPE e HALO.

Entro la fine del 2024 è previsto anche il lancio del modulo ESPRIT e dei moduli logistici, insieme al primo volo verso il Lunar Gateway con equipaggio umano. Ciò vuol dire che la stazione potrebbe essere abitata ufficialmente già alla fine del 2024. I moduli mancanti saranno assemblati entro il 2026.