La caccia alle sfere di Dyson

Sfere di Dyson

L’universo ci affascina ogni giorno, con nuove e incredibili scoperte. Alcune sono così incredibili e impossibili che l’unica spiegazione possibile è che siano state create da una specie extraterrestre intelligente. È il caso delle sfere di Dyson. Alcuni astronomi danno la caccia a questi oggetti misteriosi, sondando il cielo in cerca di qualcosa che dimostri che non siamo soli nell’universo. Un gruppo di ricercatori ha analizzato sette potenziali sfere di Dyson e la caccia agli oggetti misteriosi continua.

La vita extraterrestre e le tecnofirme

Da sempre l’uomo si domanda: “siamo soli nell’universo?”.  È una domanda alla quale ancora non siamo riusciti a dare una risposta e forse ci vorrà molto tempo prima di riuscirci. Gli esseri umani continuano a guardare tra le stelle, a inviare sonde che scavano alla ricerca di tracce di una vita passata su Marte, a cercare un segnale qualsiasi che risponda “no, non siete soli nell’universo”.

La ricerca più “facile” è quella di una vita extraterrestre intelligente, una civiltà abbastanza sviluppata da avere una tecnologia simile o più avanzata della nostra. Quelle civiltà possono lasciare dei segni più visibili e tangibili nell’universo: le tecnofirme.

Le tecnofirme sono testimonianze di tecnologie extraterrestri, come le sfere di Dyson.

Cosa sono le sfere di Dyson

Le sfere di Dyson sono strutture tecnologiche che sono una civiltà aliena potrebbe costruire. Ovviamente, sono solamente ipotetiche, al momento.

Sfere di Dyson
Sfere di Dyson

In questo caso non stiamo, però, parlando di un livello tecnologico simile al nostro, ma di una civiltà smisuratamente più avanzata della nostra in questo momento.

Questa civiltà dovrebbe essere così tecnologicamente avanzata da essere in grado di sfruttare l’energia delle stelle, costruendo delle strutture delle dimensioni tali da circondare la stella stessa. Gli esseri umani hanno ipotizzato strutture di questo tipo, in grado di catturare l’energia della stella, ma non siamo nemmeno lontanamente vicini a realizzarne una.

La caccia alle sfere di Dyson

Un gruppo di ricercatori ha pubblicato i risultati del progetto Hephaistos che, appunto, è alla ricerca delle sfere di Dyson.

I ricercatori utilizzano i dati raccolti da tre telescopi spaziali: Gaia, 2Mass e Wise. I ricercatori hanno poi esaminato 5 milioni di sorgenti rilevate dai telescopi e costruito un catalogo delle potenziali sfere.

Lo studio si basa sulla ricerca dei raggi nel medio infrarosso, emessi dalla struttura stessa, per trasferire l’energia dalla stella al pianeta della civiltà che la sfrutta.

Il problema è che anche alcune strutture spaziali naturali potrebbero emettere le stesse radiazioni, come anelli di polvere circumstellari e nebulose. Gli scienziati hanno spiegato che cercano di ridurre al minimo il margine di errore, concentrandosi sulle fonti che emettono eccessi infrarossi anomali.

Le sette candidate scoperte

Tuttavia, quel metodo non esclude del tutto le strutture naturali, ma è utile per una prima eliminazione dei potenziali candidati.

Sfere di Dyson
Sfere di Dyson

Nel corso del progetto Hephaistos, la scrematura aveva lasciato 368 candidate, ma dopo averle esaminate bene gli scienziati ne avevano eliminate la maggior parte, lasciando 40 candidati.

Di queste 40 candidate, 29 sono state eliminate perché irregolari e 4 sono state catalogate come nebulose.

Le ultime 7 rimaste sono le potenziali sfere di Dyson. Tuttavia, gli scienziati spiegano che non possiamo ancora avere la certezza che queste siano strutture aliene. Esse, infatti, potrebbero emettere infrarossi in eccesso per altri motivi, come la presenza di dischi di detriti caldi che circondano le stelle.

Tuttavia, le stelle in questione sono tutte delle nane rosse e la presenza di dischi di detriti caldi intorno a tali stelle è estremamente rara.

A questo punto, i ricercatori fanno sapere che continueranno a studiare le sette candidate, per avvalorare la teoria della struttura aliena o scartarla completamente.

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